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L'alveare dei libri: presentazione

 Benvenute / Benvenuti all'alveare dei libri!

Benvenute e benvenuti al Blog del Club di lettura del Dipartimento di italiano della Scuola di Lingue di Santiago di Compostella.

Perché si chiama l'alveare dei libri?

L'alveare è l'abitazione delle api e pensiamo che una biblioteca sia come un alveare pieno di libri.


Chi siamo?

Siamo gli insegnanti del Dipartimento di italiano per il corso 2022-2023: Inma Carbón, Susana Collazo, Tina González, María Rodríguez e Luís Xuncal.


Quando saranno gli incontri del Club di lettura?

Siamo consapevoli della difficoltà di stabilire orari che possano essere convenienti per le persone interessate a partecipare al club. Nonostante ciò, le date e gli orari decisi sono quelli in cui non abbiamo lezione perché è un'attività che offriamo fuori dai nostri orari di lezioni.

Prendete nota delle date e degli orari:

Primo incontro: Il mercoledì 26 ottobre, alle 12:00 a cura di Inma Carbón, e alle 18:30 a cura di María Rodríguez, si terrà la presentazione.

Secondo incontro: Il mercoledì 23 novembre, alle 20:00, a cura di Tina González, per parlare del libro Pecore nere.

Terzo incontro: Il mercoledì 30 novembre, alle 12:00, a cura di Inma Carbón, per parlare del libro Candido.

Quarto incontro: Il giovedì 19 gennaio, alle 13:00, a cura di Luís Xuncal, per parlare del libro La collina del vento.

Quinto incontro: Il martedì 28 febbraio, alle 19:30, a cura di Susana Collazo, per parlare del libro Candido.

Sesto incontro: Il lunedì 20 marzo, alle 17:00, a cura di Luís Xuncal, per parlare del libro La collina del vento.

Settimo incontro: Il mercoledì 19 aprile, alle 18:30, a cura di María Rodríguez, per parlare del libro Sofia si veste sempre di nero.

Ottavo e ultimo incontro: Il lunedì 8 maggio, alle 13:00, a cura di Tina González, per parlare del libro Pecore nere.


Che libri da leggere vi proponiamo?

Pecore nereLa prima generazione di figlie di immigrati, nata o cresciuta in Italia, racconta la propria identità divisa, a cavallo tra il nuovo e la tradizione. Quattro voci, otto storie, molte culture. L'incrocio dei mondi e delle esperienze, tra integrazione e diversità, accoglienza e rifiuto.

Candido, ovvero un sogno fatto in Siciliadi Leonardo Sciascia: Candido Munafò nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. E questo romanzo ci fa seguire le vicende della sua vita fino al 1977 in una serie di capitoli che rimandano a quelli del Candide di Voltaire.




La collina del vento, di Carmine Abate: Impetuoso, lieve, sconvolgente: è il vento che soffia senza requie sulle pendici del Rossarco, leggendaria, enigmatica altura a pochi chilometri dal mar Jonio. Il vento scuote gli olivi secolari e gli arbusti odorosi, ulula nel buio, canta di un antico segreto sepolto e fa danzare le foglie come ricordi dimenticati. Proprio i ricordi condivisi sulla "collina del vento" costituiscono le radici profonde della famiglia Arcuri, che da generazioni considera il Rossarco non solo luogo sacro delle origini, ma anche simbolo di una terra vitale che non si arrende e tempio all'aria aperta di una dirittura etica forte quanto una fede. Così, quando il celebre archeologo trentino Paolo Orsi sale sulla collina alla ricerca della mitica città di Krimisa e la campagna di scavi si tinge di giallo, gli Arcuri cominciano a scontrarsi con l'invidia violenta degli uomini, la prepotenza del latifondista locale e le intimidazioni mafiose.


Sofia si veste sempre di nero, di Paolo Cognetti: È una donna la protagonista del libro, un romanzo composto da dieci racconti autonomi che la accompagnano lungo trent’anni di storia: dall’infanzia in una famiglia borghese apparentemente normale, ma percorsa da sotterranee tensioni, all’adolescenza tormentata da disturbi psicologici, alla liberatoria scoperta del sesso e della passione per il teatro, al momento della maturità e dei bilanci. Cognetti ci regala il ritratto di un personaggio femminile indimenticabile: una donna torbida e inquieta, capace di sopravvivere alle proprie nevrosi e di sfruttare improvvisi attimi di illuminazione fino a trovare, faticosamente, la propria strada.

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